Wolff ammette che ci sono state molte occasioni nel 2020 in cui avrebbe voluto ricevere il consiglio di Niki Lauda.

Wolff ammette che ci sono state molte occasioni nel 2020 in cui avrebbe voluto ricevere il consiglio di Niki Lauda.

Il 2020 è stata una delle stagioni più dominanti della Mercedes in Formula 1, poiché le frecce d’argento sono arrivate a 13 vittorie su 17 e hanno conquistato il loro settimo doppio campionato consecutivo. Nonostante ciò, tuttavia, il Team Principal Toto Wolff ha ammesso che c’erano state molte occasioni in questa stagione in cui aveva voluto avere il consiglio del suo compianto amico, ex presidente non esecutivo della Mercedes, Niki Lauda.

Il tre volte campione del mondo Lauda è morto prima del Gran Premio di Monaco 2019, con Wolff che scriveva che il suo compagno austriaco era stato “un grande amico”. E parlando in un’intervista con la rivista ufficiale di Formula 1, Wolff ha ammesso di aver sentito profondamente la perdita di Lauda nella prima stagione completa della Mercedes dalla sua morte.

“[Mi è mancato] più che mai quest’anno, perché nel 2019 ero quasi in uno stato di shock per la sua morte e ho continuato ad andare avanti”, ha detto Wolff. “Mi sono reso conto veramente solo alla fine dell’anno che il mio buon amico se n’era andato. Il mio compagno di viaggio se n’era andato e il mio confidente non c’era più. La struttura che avevamo era una parte così importante della mia vita: volare alle gare insieme, discutere, cenare ogni singolo giorno.

“Lasciava il circuito alle quattro o alle cinque di pomeriggio, poi mi presentavo a cena alle 20:00 e lui sarebbe stato lì con il suo iPad dicendo che era rimasto seduto annoiato per un’ora. Sarebbe partito per il circuito la mattina prima che ci fosse tutto il catering, ma gli piaceva lavorare il primo turno e io avrei preso il secondo turno … Mi manca davvero, soprattutto come amico ma anche come confidente. “

“Ci sono state situazioni quest’anno in cui avrei voluto avere la sua opinione”, ha detto Wolff. “Ma in modo buffo, quando mi chiedo, ‘cosa avresti fatto, Niki?’ La risposta mi viene subito in mente, perché è sempre stato diretto. Quando chiedevo a Niki di varie situazioni lui rispondeva sempre con tale certezza: ‘Penso che dovresti farlo …’

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