Ferrari Le Mans, il segreto del successo.

Ferrari Le Mans
Crediti foto: Ferrari

Ferrari Le Mans, il segreto della vittoria della 24 Ore di Le Mans è stata opera di una grandissima vettura e di un grandissimo equipaggio.

La vettura 499P con l’equipaggio di James Calado, Alessandro Pier Guidi e Antonio Giovinazzi è riuscita a tornare alla vittoria dopo 58 anni a Le Mans.

Propulsore

L’unità ICE – Internal Combustion Engine – ha una potenza massima a terra, limitata dal regolamento, di 500 kW (680 cavalli) ed è derivata dalla famiglia dei V6 biturbo stradali. 

Il motore termico, che condivide l’architettura del propulsore montato sulla 296 GT3, rispetto a quest’ultimo è stato sottoposto a una profonda rivisitazione da parte dei tecnici di Maranello, finalizzata sia allo sviluppo di soluzioni ad hoc per il prototipo, sia all’alleggerimento complessivo.

L’ERS – Energy Recovery System – con una potenza massima di 200 kW (272 Cv), un motore elettrico dotato di differenziale la cui batteria si ricarica nelle fasi di decelerazione e frenata.

Il motopropulsore è accoppiato a un cambio sequenziale a sette rapporti.

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Design e Aerodinamica

La carrozzeria del prototipo è plasmata a partire da una superficie piana, dalla quale si sviluppano le “pance” laterali ed i passaruota. Le cavità delle “pance” sono attraversate da flussi aerodinamici che investono il cockpit e raffreddano i radiatori sottopelle. 

Sulla Ferrari 499P, i passaruota sono caratterizzati da ampie aperture sulla superficie, con lo scopo di ridurre la pressione all’interno dei locari. 

Il posteriore mostra una sottile pelle di carbonio che riveste le varie funzioni, lasciando ruote e sospensioni completamente a vista.

La “coda” è caratterizzata da una doppia ala orizzontale; ala e bandelle superiori sono accuratamente studiate per garantire il carico aerodinamico necessario a raggiungere la massima performance.

L’ala inferiore ospita inoltre una ‘light bar’ che caratterizza il design del posteriore. In posizione dominante, sul tetto della vettura, è disposta infine una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del motore V6 e per il raffreddamento della batteria e del cambio.

Sospensioni e tecnologie

La geometria delle sospensioni, a triangoli sovrapposti di tipo “push-rod”, permette di raggiungere doti di rigidezza che si traducono in prestazioni di rilievo.

Non meno sofisticato è l’impianto frenante, che integra un sistema di brake-by-wire necessario per consentire il recupero della energia cinetica in frenata da parte dell’assale elettrico anteriore e sviluppato per coniugare precisione e velocità di risposta con affidabilità e durata.

L’assale elettrico anteriore sfrutta l’energia recuperata in frenata e immagazzinata nella batteria alto voltaggio per trasmettere coppia motrice anche sulle ruote anteriori sopra una determinata velocità.

Ferrari Le Mans, il segreto del successo.
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