Ayrton Senna: un ricordo vivo nella memoria della Formula 1
Ayrton Senna: un ricordo vivo nella memoria della Formula 1. Esattamente tre decenni fa, durante il Gran Premio di San Marino, il pilota brasiliano perdeva la vita in un terribile incidente.
Il Gran Premio di San Marino del 1994 si aprì sotto una nube nera. Già il venerdì, le prove libere erano state funestate dall’incidente di Rubens Barrichello alla Variante Bassa, fortunatamente senza gravi conseguenze. Ma il sabato arrivò la tragedia: Roland Ratzenberger perse la vita in un incidente alla curva Villeneuve. Un evento che segnò profondamente Ayrton Senna, che decise di correre con la bandiera austriaca all’interno dell’abitacolo in segno di solidarietà.
Nella notte tra sabato e domenica, il piantone dello sterzo della Williams di Senna fu modificato su sua richiesta per migliorare la visibilità e la guida. Un intervento che si rivelò fatale. Durante il settimo giro, alla curva del Tamburello, la saldatura del piantone cedette, causando la perdita di controllo della vettura.
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L’impatto fu violentissimo. Il puntone della sospensione anteriore destra perforò il casco di Senna. Nonostante respirasse ancora autonomamente all’arrivo dei soccorsi, il pilota era in coma. Dopo i primi soccorsi a bordo pista, fu deciso di trasportarlo via elisoccorso direttamente al trauma center di riferimento, all’Ospedale Maggiore di Bologna, su un elicottero del servizio 118; questa tipologia di soccorso è stata unica nella storia automobilistica in quanto altri casi del genere, anche successivamente, sono stati solitamente gestiti con il trasporto all’ospedale del circuito con l’elicottero sanitario del circuito.
In ospedale, fu accertato il trauma cranico gravissimo causato dal puntone della sospensione. Senna era in morte cerebrale. Alle 18:40, all’età di 34 anni, il suo cuore cessò di battere. Il mondo del motorsport piangeva la scomparsa di uno dei suoi più grandi campioni.
La morte di Ayrton Senna, come quella di Roland Raztenberger ha rappresentato un duro colpo per il mondo della Formula 1. Un monito tragico sui pericoli di questo sport e un doloroso promemoria dell’importanza della sicurezza in pista. A distanza di 30 anni, il loro ricordo rimane vivo nella memoria degli appassionati.
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