11 Settembre 2001. L’11 settembre 2001 è una data che rimarrà per sempre impressa nella memoria collettiva, non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero.
Quel giorno, il mondo stava assistendo agli attentati terroristici con gli attacchi alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono. Il Gran Premio di Monza di Formula 1 si è svolto qualche giorno dopo, precisamente il 16 settembre.
Nel mondo della Formula 1, il calendario delle gare è stabilito con largo anticipo, con un piano rigido e ben definito. Tuttavia, l’attacco terroristico negli Stati Uniti ha sconvolto le priorità e le considerazioni globali. Diversi piloti e membri delle squadre si sono trovati a dover affrontare una scelta difficile: gareggiare nel Gran Premio di Monza in Italia, come previsto, o ritirarsi in segno di rispetto e solidarietà verso le vittime degli attentati e le loro famiglie.
La richiesta di alcuni piloti di non disputare la gara fu una decisione commovente e carica di significato. Tuttavia, questa richiesta si scontrò con le dure realtà economiche del mondo della Formula 1. Così la richiesta dei piloti fu respinta.
Nonostante questa decisione controversa, i piloti si riunirono la domenica mattina prima della gara. Durante questa riunione, fu proposto di neutralizzare la gara limitatamente alla partenza, evitando sorpassi nelle prime due curve in segno di rispetto per le vittime degli attentati. Tuttavia, anche questa proposta fu respinta a causa della mancanza di unanimità tra i piloti.
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La gara si svolse dunque regolarmente, ma non senza gesti di solidarietà e rispetto. Prima dell’inizio, i piloti osservarono un minuto di silenzio per ricordare le vittime degli attentati. In casa Ferrari, il team più iconico della Formula 1, venne presa una decisione significativa. I marchi pubblicitari furono rimossi dall’abbigliamento dei membri della squadra e dalle monoposto stesse. I musetti delle Ferrari F2001 furono dipinti di nero in segno di lutto, mentre i piloti Michael Schumacher e Rubens Barrichello indossarono fasce nere al braccio in segno di rispetto.
Alla fine della gara, un’altra decisione fu presa: l’annullamento della cerimonia di premiazione. Questo gesto rifletteva il profondo senso di tristezza e solidarietà che permeava l’intero paddock della Formula 1 in quei giorni.
Il Gran Premio d’Italia 2001 rimarrà nella storia del motorsport, poiché quel giorno, Monza ha dimostrato che la Formula 1 può andare oltre la velocità e la competizione, mostrando la sua umanità e la sua capacità di unirsi in momenti di dolore.