Guerra Ucraina-Russia: Nikita Mazepin rimane in F1, la FIA ha risolto.

Guerra Ucraina-Russia Nikita Mazepin
Crediti foto: Haas F1 Team

Guerra Ucraina-Russia: La FIA ha preso la decisione di consentire ai piloti russi di gareggiare sotto bandiera neutra, quindi Nikita Mazepin rimane in F1.

L’incontro, annunciato dal presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem per discutere “della crisi in corso in Ucraina”, si è concluso con la decisione che i piloti russi potranno gareggiare nel motorsport di alto livello, purché lo facciano sotto bandiera neutra. Nikita Mazepin, come tutti gli altri piloti russi, potranno gareggiare anche con la guerra tra Ucraina e Russia.

Queste le nuove regole approvate:
  • Nessuna competizione internazionale/zona si svolgerà in Russia e Bielorussia, fino a nuovo avviso
  • Nessuna bandiera/simbolo o inno di Russia/Bielorussia verrà utilizzata in competizioni internazionali/di zona, fino a nuovo avviso
  • Alcuna squadra nazionale russa/bielorussa potrà partecipare a competizioni internazionali/di zona, fino a nuovo avviso
  • Piloti russi/bielorussi, singoli concorrenti e ufficiali di gara potranno partecipare a competizioni internazionali/di zona solo sotto la “bandiera FIA”, previo specifico impegno e rispetto dei principi FIA di pace e neutralità politica, fino a nuovo avviso
  • Nessun simbolo, colore, bandiera nazionale russa/bielorussa (divisa, equipaggiamento e auto) dovrà essere esposto o gli inni dovranno essere suonati nelle competizioni internazionali/di zona, fino a nuovo avviso
  • Su proposta del detentore dei diritti commerciali di F1, annullamento del Gran Premio di F1 di Russia 2022 per causa di forza maggiore.

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Il Presidente della FIA: “Voglio ringraziare i membri del Consiglio per la loro pronta azione nel decidere queste misure nell’interesse dello sport e della pace. Siamo solidali con Leonid Kostyuchenko, il presidente della Federation Automobile d’Ukraine (FAU) e la più ampia famiglia FIA del paese. Le misure adottate oggi riconoscono l’autorità della FAU in Ucraina e sono anche in linea con le raccomandazioni formulate di recente dal Comitato Olimpico Internazionale.

“Stiamo discutendo attivamente con i nostri membri mentre continuiamo a estendere la nostra compassione e supporto nel momento del bisogno. Speriamo sinceramente in una soluzione pacifica alle loro intollerabili difficoltà”.

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