Scandalo carburante a 2,50 € al litro: torna l’incubo per gli italiani | Il governo ha annunciato i nuovi sanguinosi prezzi
Prezzi folli benzina - fonte Pixabay - automotore.it
Scattano i nuovi prezzi folli al distributore. Ora per fare rifornimento devi pagare 2,50 € al litro: ecco svelato il perché.
Tra le spese peggiori che gli automobilisti debbano affrontare c’è anche quello della benzina. Soprattutto alla viglia dei lunghi viaggi per le vacanze che segneranno le prossime settimane, si tratta di una questione davvero importante (e onerosa).
Il periodo in cui viviamo è più favorevole da questo punto di vista, rispetto agli anni precedenti. Dopo i rincari che hanno segnato gli anni tra il 2022 e il 2024 (dovuti soprattutto alla guerra tra Ucraina e Russia, ma non solo) il costo del carburante è calato in modo importante.
Mentre qualche esperto pone l’attenzione su un nuovo possibile rincaro che potrebbe mettere in seria difficoltà gli italiani, c’è chi già si è trovato a fare i conti con aumenti davvero da record.
Infatti, c’è chi pur non rendendosene conto ha pagato il rifornimento più di 2,50 euro al litro. La storia che ti raccontiamo oggi ha dell’incredibile ma è successa davvero in Italia. Ecco la vicenda che ha suscitato uno scandalo senza precedenti tra gli automobilisti del nostro paese e perché è scattata.
Carburante a 2,50 € al litro: ecco dove la trovi
La storia è avvenuta a Pordenone, dove un’automobilista ha raccontato una vicenda che ha fin da subito destato uno scalpore senza precedenti. Un’automobilista ha infatti pagato più di 2,50 al litro per il gasolio in una stazione di servizio. Il fatto è avvenuto martedì 22 luglio ha effettuato il piano scegliendo la modalità “servito“, ma ha pagato 2,56 euro per litro.
La sorpresa è arrivata solo dopo che la donna aveva pagato. Tornata al distributore dopo circa mezz’ora, ha visto i prezzi esposti che erano calati all’improvviso. Erano infatti scesi a 1,90 euro al litro, in linea con i dati ufficiali che erano stati comunicato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Come è finita la vicenda
Dopo aver chiesto spiegazione al gestore del distributore, quest’ultimo ha giustificato quanto è successo dicendo che “è l’azienda a decidere i prezzi“. Secondo la Figisc, che è il sindacato dei gestori carburanti, ciò non è del tutto vero. Infatti, le compagnie indicano un prezzo raccomandato e un tetto massimo sia per il self che per il servito.
La donna ha già annunciato la propria intenzione di segnalare l’accaduto alla Guardia di Finanza. Sarà quest’organismo a valutare se siano state commesse o meno irregolarità nella gestione dei prezzi.