PRESCRIZIONE BOLLO | la Cassazione ribadisce: 3 anni e non 10 ; il dettaglio che ti salva il portafogli

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Una recente conferma della Cassazione ribadisce che il bollo auto si prescrive in 3 anni, non in 10. Un dettaglio fondamentale per chi riceve richieste di pagamento tardive.

La questione della prescrizione del bollo auto torna al centro dell’attenzione dopo che la Corte di Cassazione ha ribadito un principio già consolidato: la tassa automobilistica si prescrive in tre anni, non dieci come molti ancora credono. Questo significa che lo Stato ha solo un triennio per chiedere il pagamento, a partire dall’anno successivo a quello in cui il bollo era dovuto.

Se non ricevi nessuna notifica formale entro quei tre anni — come una cartella esattoriale, un avviso bonario o una raccomandata con ricevuta di ritorno — la richiesta di pagamento può essere contestata. Non basta una semplice comunicazione generica o un sollecito senza validità legale per interrompere la prescrizione.

Come si calcola il termine e cosa blocca davvero la prescrizione

Il termine dei 3 anni parte dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui era dovuto il pagamento. Ad esempio, se il bollo era relativo al 2021, la prescrizione inizia il 1° gennaio 2022 e si completa il 31 dicembre 2024. Dopo questa data, senza notifica valida, non sei più tenuto a pagare.

Atti validi a interrompere il termine sono: cartelle esattoriali notificate, ingiunzioni fiscali, accertamenti formali o PEC inviate da enti competenti. Una mail ordinaria o una semplice lettera lasciata nella cassetta postale non hanno valore legale. È fondamentale conservare ricevute e documenti che attestino l’assenza di notifiche ufficiali.

Bollo auto (Freepik) – autmotore

Cosa fare se ricevi un pagamento “fuori tempo”

Se ti arriva una richiesta di pagamento del bollo oltre i tre anni, puoi far valere la prescrizione. Basta inviare un’istanza scritta al mittente, allegando eventualmente copia dell’estratto conto dell’Agenzia delle Entrate o dichiarazione sostitutiva in cui neghi di aver ricevuto atti validi nei termini previsti.

In caso di risposta negativa, puoi rivolgerti a un’associazione di tutela dei consumatori o a un professionista per avviare la contestazione formale. Molti cittadini hanno già vinto ricorsi per bolli prescritti ma richiesti comunque, spesso in modo automatico e senza verifica puntuale.

Attenzione: la prescrizione non è automatica. Non è sufficiente non pagare. Bisogna dichiararla e difendersi se si riceve una comunicazione tardiva. Il silenzio equivale ad accettazione del debito.

Questa conferma della Cassazione rappresenta una tutela importante per gli automobilisti. In tempi di spese crescenti, conoscere i propri diritti può fare la differenza tra pagare un bollo ormai scaduto e risparmiare centinaia di euro legalmente. Tenere d’occhio le scadenze e conservare le prove può davvero salvare il portafogli.