F1:Scambio di ruoli:Rossi-Hamilton.

 

diDemasi Ivan In quello che può essere descritto solo come lo scambio di guida definitivo, il campione del mondo MotoGP 9 volte Valentino Rossi entra nella Mercedes-AMG W08 vincitrice del titolo nel  2017 e consegna la sua Yamaha MotoGP YZR-M1 del 2019 al sei voltecampioneF1. Di certo la curiosità di tutti di sapere qualcosa di più di quanto è andato in scena a Valencia è salita alle stelle.Il Ricardo Tormoè stato praticamente chiuso e monopolizzato per 4 giorni di fila. Perché se è vero che il tanto atteso scambio di mezzi si è consumato “solo” lunedì 9 dicembre, Lewis, perfezionista quale è, ha voluto scaldarsi e prepararsi all’incontro con Valentino girando tutto il giorno anche sabato con una Yamaha R1, insieme ad alcuni amici ma soprattutto guidato e consigliato da FrancoMorbidelli. Non solo. Anche nella giornata di martedì è stato di nuovo in sella,per limare ancora qualche decimo a un tempo che già è stato davvero buono, soprattutto per uno che in moto sale con ilcontagocce. Valentinosi seduto nella Mercedes W08, con il 46 giallo brillante che catalizzava lo sguardo, e con la sua prima guardinga uscita dal box ha preso il via una giornata in cui i motori non si sono spenti mai. Alternati tra aspirato e ibrido. Giro dopo giro, si percepiva dal rumore delle cambiate e delle accelerazioni come il nove volte campione del mondo stesse piano piano prendendo confidenza con la visibilità e il carico di una monoposto, i cavalli, un motore turbo. MentreLewisosservava compiaciuto, consapevole di cosa volesse dire calarsi per la prima volta in quel cockpit lì. Sensazioni indescrivibili per chi non le ha mai provate. “Mi è sembrato di essere in una lavatrice”, il primo commento di Valentino: tecnico no, entusiasta sì. Staccata potente, carico aerodinamico che ti attacca alla pista, velocità in curva pazzesca, forzeG: al primo impatto anche a uno abituato alla velocità come Rossi una monoposto ha (ri)fatto effetto. Perché dall’ultima volta erano comunque passati quasi 10 anni. È stato il turno diHamiltonpoi distupirsi, di mettersi per la prima volta alla guida di una MotoGP e di farlo insieme a Rossi. Due Yamaha M1, una con il giallo46, l’altra con il44. Due numeri che significano già tantissimo. Vederli sfrecciare insieme sul rettilineo principale, Valentino davanti, Lewis subito dietro, è stato uno spettacolo nello spettacolo. Il maestro e l’allievo. Solo che l’allievo ha vinto sei titoli mondiali in Formula Uno ed è il più forte di tutti. E invece seduto nel box di fianco a Rossi sembrava felice come un bambino: occhi lucidi e sguardo sbalordito, quasi ancora vulnerabile come ormai non lo è più da tempo. Per la situazione e le sensazioni che una moto gli ha dato e doveva spiegare e cercare di analizzare subito, telemetrie alla mano, per migliorarsi già dal run successivo. Il vento e l’asfalto freddo hanno un po’ complicato la vita a Lewis Hamilton. È andata meglio nel pomeriggio. Da migliorare la staccata, anticiparla, dosare il gas meglio in curva, senza andare a zero in frenata, usare di più il freno posteriore. Questi i primi consigli di Vale a Lewis. Ma il manico c’è. La sfida, la ricerca di limiti diversi, la curiosità, l’adrenalina, la necessità continua di migliorarsi. Il DNA è lo stesso e lo si è vistonell’approccioche entrambi hanno messo nell’avvicinarsi e nel voler però sfruttare al meglio un mezzo nuovo e diverso. Era divertimento, ma se c’è un pilota di mezzo non poteva esserci solo quello. E allora c’è stata anche una piccola scivolata di Lewis, in curva 1, due testacoda di Valentino all’ultima curva, si è cominciato a parlare di crono e miglioramenti. Impossibile non farlo. In pista c’eranoLewis Hamilton e Valentino Rossi, con una MotoGP e una Formula Uno. Due che vivono di tempi e sfide. Ma al di lá dei numeri, sono andati forti entrambi, credeteci, quello che rimarrà di una giornata storica, forse irripetibile, sarà più quell’abbraccio che si sono scambiati dopo il primo run che hanno fatto insieme con le due MotoGP.

Redazione Automotore

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