Niki Lauda, arrivano i dolci ricordi del figlio: “Era un fratello maggiore, così ho scoperto che era famoso”

Niki Lauda, arrivano i dolci ricordi del figlio. Parole al miele in un momento epico, anzi, iconico. “Era un fratello maggiore”. E non è tutto. “Così ho scoperto che era famoso”.

Quando si parla di leggende dell’automobilismo, uno dei primi nomi che emerge è senza dubbio quello di Niki Lauda. Il pilota austriaco, tre volte campione del mondo di Formula 1, ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport.

In particolare, poi, è celebre il legame speciale con la Ferrari, la scuderia con cui ha scritto alcune delle pagine più memorabili della sua carriera.

Lauda arrivò a Maranello nel 1974, dopo aver impressionato il mondo delle corse con il suo talento e la sua determinazione. Con la Ferrari 312 T, riuscì a riportare la Rossa al vertice della Formula 1, conquistando il titolo mondiale nel 1975.

Fu un successo che restituì prestigio alla scuderia italiana, dopo anni difficili, e che consacrò Lauda come uno dei piloti più forti della sua generazione.

Lauda, le parole dolcissime del figlio

Il rapporto tra Lauda e la Ferrari fu fatto di grandi trionfi, ma anche di momenti drammatici. L’incidente del 1° agosto 1976 al Nürburgring è rimasto impresso nella memoria collettiva: la sua monoposto prese fuoco dopo un terribile schianto, e Lauda riportò ustioni gravissime. Incredibilmente, dopo poche settimane, tornò a correre, dimostrando un coraggio e una forza d’animo fuori dal comune. Quella stagione, persa per un soffio contro James Hunt, alimentò una rivalità sportiva entrata nella leggenda e raccontata anche al cinema.

Con la Ferrari conquistò un secondo titolo mondiale nel 1977, confermandosi un pilota capace non solo di talento in pista, ma anche di lucidità tecnica e straordinaria resilienza. Ancora oggi, il nome di Niki Lauda resta indissolubilmente legato alla Ferrari e alla Formula 1 in generale. Che, infatti, lo celebra in modo adeguato.

50 anni dal primo titolo: La Ferrari celebra Lauda

A 50 anni dal primo titolo del campione, la Ferrari lo celebra ispirandosi alla 312 T guidata proprio da lui. Erano 10 anni che la Ferrari non vinceva e lui fu per Maranello uno spartiacque essenziale per la storia e per il futuro della Scuderia di Enzo Ferrari.

Per celebrare il mezzo secolo dal primo titolo di Lauda, la Ferrari ha lanciato  una livrea speciale che presenta nel weekend del Gran Premio di Monza, in programma il 7 settembre. La Rossa sarà un po’ più bianca per omaggiare 312 T guidata da Lauda. E a parlarne con entusiasmo c’è anche il figlio. «Ci ho messo diversi anni a capire che mio padre fosse un pilota. Perché lui non ne parlava mai della Formula 1, per noi era soltanto un papà che viaggiava molto, ma quando stava a casa si dedicava completamente alla famiglia», ha detto al Corriere della Sera il figlio Lukas. Poi a otto anni la rivelazione: «La prima volta che mi sono reso conto che era un personaggio famoso è stato a Ibiza. Eravamo seduti in un bar e vedo che inizia ad arrivare gente attorno a lui. Gli chiedevano autografi o semplicemente gli stingevano la mano e facevano complimenti». Solo allora Lauda ammise di fronte ai figli «sono un pilota di Formula 1, sono stato due volte campione del mondo».