“Mostrami le analisi: se sei pulito, ti rinnovo la patente”: OBBLIGO CERTIFICATO, ufficiale, da Novembre non guidi se non sei autorizzato dai medici

patente-di guida - automotore

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“Mostrami le analisi: se sei pulito, ti rinnovo la patente”: non lo sanno in molti, ma ora è scattato il vincolo del certificato a bordo auto. Un obbligo essenziale. E se non lo rispetti non guidi: se non sei autorizzato dai medici te lo vietano.

“Mostrami le analisi: se sei pulito, ti rinnovo la patente.” È questa, in qualche modo, la nuova misura che entrerà in vigore e che potrebbe cambiare radicalmente la guida.

O se non altro, il modo in cui gli italiani si approcciano al rinnovo della patente di guida. Un provvedimento ufficiale, che mira a rendere i controlli più rigorosi e la circolazione più sicura, ma che allo stesso tempo solleva non poche discussioni.

L’obiettivo della misura è chiaro: impedire che soggetti con problemi legati a sostanze stupefacenti, abuso di alcol o condizioni psicofisiche compromesse possano continuare a guidare liberamente.

Nel mese di novembre, i controlli saranno serrati: chiunque dovrà rinnovare la patente sarà obbligato a presentare un certificato medico aggiornato. Quale?

Ecco di cosa si tratta

Molti naturalmente pensano a un quadro completo di analisi tossicologiche e test che attestino l’idoneità alla guida. Non si tratterà, come avveniva in passato, di una semplice visita di routine, certo: i controlli saranno approfonditi e potranno includere anche esami del sangue e delle urine. Tuttavia, dipende da caso a caso: non tutti saranno obbligati a un estremo rigore.

Di che cosa stiamo parlando? Da un lato ci sono i test ordinari per i rinnovi della patente, dall’altra ci sono quelli occasionali in caso di posto di blocco e, ancora, quelli in relazione alle patenti speciali.

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E adesso non ti fanno più guidare

Il medico certificatore dovrà verificare che il conducente non faccia uso di droghe, che non abusi di bevande alcoliche e che sia in piena efficienza psicofisica. Solo chi risulterà “pulito” riceverà l’autorizzazione a guidare: questo, ovviamente, ha maggior rilevanza per chi guida in modo professionale, ovvero se questo è il suo mestiere.

Il Ministero della Salute e quello dei Trasporti, che hanno lavorato insieme al nuovo protocollo del Codice della Strada, spiegano che negli ultimi anni, secondo i dati ufficiali, oltre il 25% degli incidenti stradali gravi ha visto coinvolti conducenti sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Un trend che non poteva più essere ignorato.

C’è chi teme che si trasformi in una burocrazia aggiuntiva, con costi e tempi più lunghi per i cittadini. Altri sottolineano i rischi per la privacy. “Meglio qualche giorno in più per il rinnovo  che un guidatore alterato sulle strade”, si tende a pensare, però, in casi del genere.