La chiamano la “Baghdad italiana”: è la più pericolosa per guidare l’auto | Evitala come la peste

La chiamano la “Baghdad italiana”: un modo forse un po’ pesante, di certo ruvido e per molti versi preconcetto di definirla: ma di chiaro impatto. Che cosa vuol significare? Si parla di rischi, di pericolosità. Sì, è così che alcuni le definiscono.

Vale a dire, come la più pericolosa tra le città italiane per guidare l’auto. Di quale si tratta? È presto detto, come è presto chiarita la conseguenza di tutto ciò.

Ovvero? Evitala come la peste: la prima reazione, in effetti, da parte di chi dovesse scoprire il nome della città più pericolosa d’Italia, al volante, potrebbe essere questa.

A dire il vero, però, come sempre succede in casi del genere e in situazioni simili – e non solo in casi di questo tipo – la realtà potrebbe svelarci una mare di scenari a corollario.

Non si tratta di dire qualcosa del tipo “non è tutto brutto come sembra’ o “non fare di tutta un’erba un fascio”: ma come si sa, le statistiche non mentono.

Ecco qual è la città più pericolosa in Italia

E tuttavia, nello stesso momento, ci dicono delle cose che non possono essere assolute senza tentativi di smentita. Ovvero, se guidi nella peggiore delle città italiane, in termini di indici di pericolosità, non vuol dire che tu debba per forza di cose subire dei sinistri, o dei tamponamenti o peggio. Dipende, come sempre, da una serie infinita di fattori, di circostanze, e di avvenimenti.

Se i numeri non mentono, e non possono essere smentiti, ognuno di noi però, con i comportamenti più saggi possibili alla guida, potrebbe provare a ‘ridurli’, o quanto meno a sfuggire il più possibile ai pericoli: insomma, a non far parte delle statistiche, vivendo magari un’intera vita al volante nella città più a rischio incidenti stradali senza però farne o subirne nemmeno uno.

Ecco dove rischi di più

Tornando a monte, però, quale sarebbe la città più pericolosa alla guida, nel nostro Paese? La risposta è, ancora una volta, nei numeri, che prendono in esame alcuni particolari indici di valutazione.I parametri analizzati sono i tassi di incidenti calcolati dall’iSTAT nel periodo precedente, fino al 2024, la spesa pro – capite per la manutenzione stradale e ulteriori dati integrativi di istat, Ministero e altri enti autorizzati a fornire elementi di valutazione.

Ebbene secondo i dati attuali, al decimo posto c’è Verona, seguita da Venezia e Bergamo. Al settimo posto c’è Napoli, spesso bistrattata ma nemmeno nella topo 5. La precedono, infatti, Bologna – malgrado sia una delle più note ‘città 30 – e Torino, che è anticipata al 4° posto da Firenze. Nella top 3, nel gradino più basso del ‘podio’, si piazza Genova. Secondo posto per Milano, che si dimostra anche in questo senso ‘metropoli’. E al primo posto? Proprio lei, la Capitale, Roma.