Formula 1, addio dolorosissimo: se ne va il costruttore geniale I Il suo nome indelebile nel Circus

lutto - pexels-tara- automotore

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Addio a Enzo Osella, il costruttore che viene considerato un vero genio nel settore. Colui che fece della Formula 1 un’arte. Lascia un enorme vuoto, incolmabile, ma anche una traccia indelebile e un ‘modello’ da cui attingere.

Il costruttore di Cambiano, poi si stanza a Torino, scrisse pagine di storia incancellabili ed è ancora oggi, e sempre sarà, un vero esempio da emulare.

Con la Osella Corse vinse la bellezza di 29 titoli europei di categoria II e divenne anche il protagonista di diversi campionati nazionali in Europa.

La Formula 1, e i motori in generale, sanno sempre riconoscere la grandezza di certe figure: e quando poi se ne vanno, il vuoto sembra ancor più incolmabile.

Lo sappiamo, per definizione, a Formula Uno è sinonimo di velocità, di bolidi che sfrecciano a oltre 300 chilometri orari, di strategie e di adrenalina pura.

Addio dolorosissimo, ma resta la strada tracciata

Eppure, dietro l’asfalto e i sorpassi, c’è un mondo fatto di uomini e donne che hanno contribuito a scriverne la storia. Figure centrali, geniali, che con le loro intuizioni tecniche, le loro vittorie o semplicemente con la loro personalità hanno reso la Formula Uno ciò che conosciamo oggi.

Ogni volta che una di queste icone ci lascia, il circus rallenta idealmente, quasi a fermarsi. Perché la memoria è parte integrante di questo sport: la comunità si stringe nel ricordo, i team dedicano pensieri e gesti simbolici, i tifosi condividono emozioni. È un momento di riflessione che ricorda a tutti che la velocità passa, ma l’impronta lasciata da certi protagonisti rimane indelebile, incidendo per sempre nella leggenda della Formula Uno. Come in questo caso.

Formula1- automotore
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Addio Enzo Osella, se ne è andato a 89 anni

Si è spento a 89 anni, Enzo Osella. Il costruttore torinese ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobilismo e della Formula 1, riuscendo a far correre per 10 anni una scuderia che portava il suo nome: la Osella Corse.

Il padre, proprietario di un’officina a Torino, il rally, dapprima come navigatore e pilota, i rapporti con Carlo Abarth che gli cambiano la vita. Nel 1971, Osella rilevò il reparto corse da Abarth, quando il marchio entrò in Fiat. Nacque la Osella Corse: Formula Ford e Formula 2, poi il debutto in Formula 1, nel 1980 con Eddie Cheever alla guida. Due anni più tardi, ecco il miglior risultato di sempre: il 4° posto di Jean-Pierre Jarier al Gran Premio di San Marino. La scuderia restò in Formula 1 fino al 1990, per poi essere divenire Fondmetal. L’avventura nel Circus finì, ma la Osella Corse continuò a costruire auto da competizione, e il sogno di Enzo è proseguito, arrivando fino ad oggi.