“È deciso, non potete più circolare in auto”: ufficiale il COPRIFUOCO DI STATO, c’è la data, saremo tutti obbligati a rinunciare all’auto I Nemmeno Salvini ha potuto evitarlo
Automobilista si stente male in auto - malessere e disagi alla guida, non solo nausea o vomito - automotore
“Non potete più circolare in auto”: ufficiale il nuovo ‘coprifuoco di Stato’ come è stato definito ormai da più parti in questi giorni. C’è la data, saremo tutti obbligati a rinunciare all’auto I Nemmeno Salvini ha potuto evitarlo.
Da anni si rincorrono annunci, proposte e timori su un tema che riguarda milioni di automobilisti: il rischio di uno stop generalizzato alla circolazione di tutte le auto.
Vetture che verranno fermate: non potranno circolare. Perché? A quanto pare non rientrano nei parametri fissati dalle leggi. Ma quali leggi?
Si tratta di un argomento complesso, che unisce esigenze ambientali, scelte politiche e ricadute economiche di cui si sente parlare di continuo, ovunque.
L’idea di fondo è semplice: ridurre l’inquinamento atmosferico, migliorare la qualità dell’aria e incentivare la transizione verso veicoli meno inquinanti, come le auto elettriche o ibride di ultima generazione. Eppure?
Ecco il coprifuoco definitivo: le tue auto non possono più circolare
Per farlo, molte città italiane ed europee hanno già introdotto le cosiddette ZTL ambientali, vietando l’accesso ai mezzi più vecchi e più inquinanti, in particolare i diesel Euro 3 e 4 o le auto a benzina datate. Il problema è che, se queste regole venissero estese senza gradualità, rischierebbero di bloccare un’enorme fetta del parco auto circolante. In Italia l’età media delle auto supera ancora gli 11 anni, e milioni di famiglie non hanno la possibilità economica immediata di cambiare veicolo per adattarsi a nuove norme.
Ecco perché lo spettro di un “blocco totale” delle auto non ammesse al transito cittadino genera polemiche e preoccupazioni. Da un lato ci sono le esigenze ambientali, con pressioni crescenti da parte dell’Unione Europea che chiede misure drastiche per abbattere le emissioni. Dall’altro c’è la vita quotidiana dei cittadini, che rischiano di ritrovarsi senza alternativa concreta, specie in territori in cui i mezzi pubblici non garantiscono copertura ed efficienza.

Cosa accadrà adesso
Il dibattito si concentra dunque sul bilanciamento tra diritto alla mobilità e tutela ambientale. Alcune città stanno optando per soluzioni intermedie: incentivi alla rottamazione, contributi per l’acquisto di veicoli meno inquinanti, deroghe per residenti o per chi utilizza l’auto per motivi di lavoro. Il vero dilemma è che il ‘coprifuoco’ arriva dall’alto, e anche le istituzioni italiane e i ministri possono intervenire fino a un certo punto.
Le auto con motore termico non saranno infatti più immatricolate in Europa a partire dal 2035: come noto Parlamento e Consiglio UE hanno sancito che tale data sia quella limite per completare la transizione verso la mobilità elettrica. Dunque ci sarà lo stop all’immatricolazione di nuove auto termiche.