Crisi Automotive: Italia e Germania firmano l’atto per salvare i motori ‘termici’

fabbrica auto - pexels- automotore

fabbrica auto - pexels- automotore

Automotive in crisi: uno sprofondo sempre più dilagante. E ora Germania e Italia corrono ai ripari firmando un documento congiunto. Di che si tratta? Una lettera per salvare i motori termici.

L’industria delle auto non sta di certo vivendo la sua fase più rosea, anzi: una lunga, complessa parentesi di crisi e equilibri fragili e, per di più, futuri in parte indecifrabili.

Quale strada prendere? Reggerà la sostenibilità? Ed è davvero sopraggiunto il tramonto dei motori termici di tipo tradizionale? Evidentemente i dubbi permangono.

E, secondo quello che sta emergendo, se non proprio ‘evidentemente’, la risposta potrebbe esser, tutt’al più, un ‘probabilmenteno. No a cosa? Semplice, chiaro.

Sostenibilità sì, ma se fa rima con ‘opportunità’. E stando a quanto alcuni governi (e alcuni brand) stanno macinando tra le meningi programmatiche, i termici sono tutt’altro che morti.

Lo dimostrano Roma e Berlino: che a quanto si evince, ad oggi, hanno unito le forze per rivedere il ban termico che è – o meglio dire sarebbe – indicato tra 10 anni.

Niente addio ai motori termici, Germania e Italia si coalizzano

La crisi globale dell’automotive ha infatti spinto Germania e Italia a firmare una lettera congiunta il cui scopo è, letteralmente, ‘salvare i motori termici’. Nel 2035, come noto, il vincolo di Bruxelles, è o almeno dovrebbe dettare legge: tutte le nuove auto a benzina e diesel sarebbero essere messe al bando, niente più produzione.  Incoraggiare, spronare, proporre le auto green è il nuovo deal.

Nuovo fino a un certo punto: sì, perchè da un pezzo, per favorire la vendita di veicoli elettrici, la transizione green sta facendo il possibile per destare la ‘curiosità’ (diciamo così) del mercato. Eppure, il volere degli esponenti  della Commissione europea rischia, dati alla mano, di stendere al tappeto l’economia automotive di Paesi come l’Italia e la Germania, che hanno sempre giocato un ruolo di primo piano nel segmento. Dunque?

meccanico - motore - automotore
meccanico – motore – automotore

Scendere a compromessi, trattare: è il momento clou per le termiche

Dalla pandemia in poi le vendite in Italia sono precipitate, la Cina cresce a dismisura, la Germania barcolla, e le auto elettriche, per ora, sono un affare solo per i brand  non europei. Giorgia Meloni e Friedrich Merz hanno chiesto dunque di rivalutare le politiche industriali relative alla sostenibilità  dell’automotive.

Stellantis e Volkswagen sono in difficoltà, la concorrenza cinese low cost dilaga e la cara vecchia auto a benzina resta comunque nel cuore della gente. Dunque? “Siamo a un punto di svolta: oggi si apre una nuova fase per l’industria europea. Italia e Germania si presentano unite per chiedere alla Commissione un cambio di rotta sull’automotive, subito. Con responsabilità, pragmatismo e visione. Con una posizione comune e chiara indichiamo insieme la via per una transizione verde che sia davvero sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, superando le gabbie ideologiche del Green Deal”. Sono le parole il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha voluto mandare un segnale. La presa di posizione congiunta tra Roma e Berlino è il risultato di un dialogo cominciato da mesi e che ha reso possibile una visione unitaria per salvaguardare una realtà sempre più complessa per i lavoratori.