“Conosco i miei diritti: devo andare a lavorare” | Scappa dall’alcoltest con questo trucchetto: Tony da Milano

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“Conosco i miei diritti: devo andare a lavorare”: pazzesco, ma tutto vero. Un cittadino scappa dall’alcoltest con questo trucchetto. La storia di Tony da Milano, che aggira la legge grazie proprio alla legge.

Qual è il segreto di Tony da Milano? L’uomo, il cui nome è di fantasia, ha semplicemente fatto valere i suoi diritti, come detto.

Del resto, né lui né altri possono negare la centralità e la necessità dei controlli in strada: ma la legge è pensata per la tutela di tutti.

L’alcoltest è come ben sappiamo uno degli strumenti più diffusi e rilevanti nella prevenzione degli incidenti stradali causati dall’abuso di alcol.

Utilizzato dalle forze dell’ordine durante i controlli su strada, questo dispositivo consente di misurare in modo rapido e preciso il tasso alcolemico di un conducente, verificando se rientra nei limiti stabiliti dal Codice della strada.

Tony da Milano ‘aggira’ la legge: perché deve andare a lavorare

Il funzionamento dell’alcoltest si basa sull’analisi dell’aria espirata. Il conducente soffia all’interno di un apposito boccaglio collegato allo strumento, il quale rileva la quantità di alcol presente nel respiro e, di conseguenza, nel sangue. In pochi secondi, l’apparecchio fornisce un valore numerico che determina l’eventuale infrazione.

La sua importanza è legata alla capacità di individuare, in tempo reale, situazioni di pericolo potenziale. L’alcol, infatti, riduce i tempi di reazione, compromette la capacità di concentrazione e altera le percezioni, aumentando in modo esponenziale il rischio di incidenti. Per i neopatentati e i conducenti professionali il limite consentito è pari a zero, mentre per la maggior parte degli automobilisti è fissato a 0,5 g/l.

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Se devi lavorare, non ti possono fare l’alcol test

Tutti sono obbligati a sottoporsi al test dell’alcol di fronte al controllo in strada, ma esistono delle eccezioni e dei diritti da tutelare anche in questo ambito. Come racconta la storia di Tony da Milano, che dovendo andare a lavorare non poteva essere punito dalle conseguenze del rifiuto dell’alcol test.

Di sicuro non può beccarsi la conseguenza del sequestro del veicolo, per legge: il Codice della Strada infatti, impone il divieto di questa procedura se il mezzo ti serve per recarti sul posto di lavoro. Se ad esempio guidi un veicolo commerciale, o svolgi la professione proprio attraverso l’uso strumentale del mezzo, possono punirti in altro modo ma non sottraendoti il veicolo che, appunto, evidentemente, diventa centrale e indispensabile per poterti permettere di continuare a lavorare e dunque sostenerti.