Concessionari auto è scontro per gli incentivi: ‘Troppi paletti’ I Federauto tuona: ‘Deludente dialogo con l’Ue, niente di concreto’

vendita auto - parco macchine - parcheggio e sosta - pexels .- automotore

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Concessionari auto è scontro per gli incentivi: ‘Troppi paletti’ I Federauto tuona: ‘Deludente dialogo con l’Ue, niente di concreto’. E ora la situazione si fa tesa Quali i possibili scenari? Proviamo a focalizzare il tutto.

“Siamo contrari agli incentivi perché alterano il mercato e perché per esperienza abbiamo notato che negli ultimi anni il mercato non è migliorato, anzi è peggiorato.”: la tensione sul tema è palpabile.

“Si crea attesa per i consumatori e per i concessionari, per le case auto portano picchi di produzione e poi dei vuoti”: insomma, una presa di posizione forte e inequivocabile.

Massimo Artusi, presidente di Federauto, la federazione dei concessionari, di certo non dimostra di guardare con buon occhi i bonus che dal 15 ottobre consentiranno di acquistare le auto elettriche.

E nello stesso tempo, Federauto si confessa anche scettica, per usare un eufemismo, anche sulla politica europea a grandi livelli, sempre in ambito automotive.

“Contrari agli incentivi”: Federauto non le manda a dire

“Prevedono una serie di limiti per essere utilizzati come l’Isee, la rottamazione, vivere nelle aree urbane funzionali e l’Eco-score sul modello francese. Paletti che probabilmente limiteranno la possibilità di poterli utilizzare. Senza contare che si rivolgono solo all’elettrico senza peraltro avere un grande impatto sulla quota dell’elettrico che resterà al 5% e non arriverà al 6%”.

A dirlo è Artusi, per il quale “gli incentivi quindi non avranno un grande impatto per i concessionari”. Il presidente dei Federauto inoltre chiarisce anche che “se anche si spendessero tutti i 597 milioni il ministero stima la sostituzione di 38mila vetture, una goccia nel mare considerando che il parco circolante è di quasi 41 milioni di auto”.

parco auto - vendita - sosta - auto grigia, nera - pexels - autonome
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“Non c’è peggior muto di chi…”

Come accennato, Federauto non sembra apprezzare la politica europea per il settore auto. “Se non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, non c’è peggior muto di chi non vuol parlare: l’incontro tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e i vertici dell’industria automobilistica europea è stato deludente rispetto alle attese” tuona Artusi.

La valutazione del mercato italiano di quest’anno e il prossimo, per Federauto, è “una forchetta di più o meno il 3% se non ci saranno imprevisti”. Dunque “Vorremo vedere in Italia – continua Artusi – una riforma della fiscalità che non penalizzi l’auto per giocare alla pari con le altre nazioni europee: negli altri Paesi l’Iva si scarica al 100% così come il costo della vettura mentre da noi non è così”.