Bollo auto ABOLITO, è ufficiale: non lo devi più pagare | Festa grande tra gli italiani, è sparita la tassa più odiata

Da ora in poi non dovrai più pagare il bollo auto. La decisione del governo è questa: ecco quando non devi sborsare neanche 1 €.

Il bollo auto è senza alcun dubbio tra le tasse più detestate dagli italiani. Sono tante le motivazioni per cui gli automobilisti vedono questa imposta come un vero e proprio salasso.

In un periodo come questo, in cui le spese per gli automobilisti sono già parecchio elevate (e non sono mancati, negli ultimi mesi, anche parecchi rincari), il bollo rappresenta l’ennesima scocciatura per tutti. A maggior ragione se si pensa che è da pagare anche per i veicoli che non si usano, essendo una tassa di possesso.

La buona notizia è che di modi per evitare di pagare il bollo auto ne esistono parecchi. È il caso, infatti, delle esenzioni che permettono di non sborsare neanche 1 € per la propria auto e che scattano per diverse categorie di veicoli.

Non ci sono però soltanto le esenzioni. Sono in pochi, infatti, a conoscere un altro modo del tutto legale che consente di non pagare questa tassa così tanto detestata. Ecco in che cosa consiste.

Quando non si deve pagare il bollo auto

Non si tratta in realtà di un trucchetto, ma di un aspetto del bollo auto. Ovvero la prescrizione, che scatta dopo tre anni a partire dal 1 gennaio dell’anno successivo a quello in cui il bollo doveva essere pagato. Questo significa che, ad esempio, se il pagamento era previsto nel 2022 la prescrizione scatterà a partire dal 1 gennaio 2025, a meno che nel frattempo non vi siano stati atti interruttivi.

Questo significa che si può evitare di pagare il bollo auto terminata questa scadenza, ma soltanto nel caso in cui non si siano ricevute nuove comunicazioni di pagamento che possono arrivare dall’Agenzia delle Entrate o dalla propria Regione.

Un’opportunità da non perdere

Se ricevi un avviso di pagamento per un bollo che ritenevi ormai prescritto, è fondamentale controllare la data in cui la tassa era dovuta e verificare l’eventuale presenza di atti notificati nel frattempo. In assenza di notifiche valide, puoi presentare una richiesta di annullamento per prescrizione all’ente di riscossione.

Se la richiesta non viene accolta, hai ancora un’opportunità a disposizione. Ovvero, fare ricorso al giudice tributario. Dovrai allegare tutta la documentazione utile per dimostrare che il termine di tre anni è decorso senza interruzioni.