DIESEL EURO 5, RINVIO UFFICIALE | lo stop slitta al 1° ottobre 2026 e cambiano i calendari ; chi resta comunque bloccato
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Slitta lo stop ai diesel Euro 5: il nuovo termine è fissato al 1° ottobre 2026. Ma non tutti potranno circolare fino a quella data. Ecco cosa prevede davvero il rinvio ufficiale.
Con una nuova delibera, alcune Regioni del Nord Italia hanno ufficializzato il rinvio dello stop alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nelle aree più inquinate. Il blocco, inizialmente previsto per l’autunno 2024, è stato posticipato al 1° ottobre 2026. La decisione arriva dopo confronti con associazioni di categoria, cittadini e imprese.
Il provvedimento riguarda in particolare le Regioni del bacino padano (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna), dove i livelli di PM10 e NO2 restano critici. Lo slittamento consente più tempo per il rinnovo del parco auto, ma non è una cancellazione dello stop: si tratta solo di un differimento tecnico, con nuove condizioni.
Chi può ancora circolare e chi resta comunque fermo
Il rinvio vale solo per i diesel Euro 5 di categoria M1 e N1 (auto e veicoli commerciali leggeri), immatricolati dopo il 1° gennaio 2011. Sono esclusi dal rinvio i mezzi più vecchi e i veicoli che non rispettano gli standard minimi di manutenzione o dotazione tecnica (es. FAP non funzionante).
Restano attivi anche i blocchi emergenziali, che scattano nei giorni di superamento dei limiti di smog, indipendentemente dalla categoria ambientale del veicolo. Inoltre, alcune ZTL e Comuni con regolamenti autonomi possono mantenere limitazioni più rigide, valide tutto l’anno.

Nuovi calendari e incentivi disponibili fino al 2026
Le Regioni interessate stanno aggiornando i calendari della qualità dell’aria, con nuovi obiettivi e soglie di attivazione. Il blocco definitivo per i diesel Euro 5 scatterà dal 1° ottobre 2026, salvo ulteriori proroghe. Chi acquista un’auto meno inquinante può accedere a ecobonus e rottamazione, secondo le linee guida regionali.
Alcune categorie (disabili, residenti in zona, operatori sanitari, artigiani con partita IVA) potranno richiedere deroghe temporanee o permanenti. Ma serve presentare domanda formale e allegare la documentazione specifica. Ogni Regione pubblicherà online il modulo di richiesta con i criteri aggiornati.
Il rinvio non va letto come una rinuncia alle politiche ambientali, ma come una concessione tecnica per adeguare la mobilità. Chi resta fermo è chi non ha i requisiti, non chi ha semplicemente un’auto vecchia. La differenza è nei dettagli.