“Se non te li trovo a bordo, ti strappo la patente”: arrivano le ‘DIAVOLERIE MODERNE’ I Perfino i nonni devono adattarsi: abolite le auto che non ce l’hanno
Guida al volante - pexels - automotore
“Se non te li trovo a bordo, ti strappo la patente”: è una vera mazzata, ma dobbiamo abituarci all’idea. La nuova realtà è ormai arrivata. Anzi, sono arrivate loro: le ‘diavolerie moderne’. Così, almeno, le definiscono molti cittadini, specie quelli anziani.
E nessuno è esentato: saranno anche ‘aggeggi‘ strani, tanto da ‘meritarsi’ da qualcuno un po’ più tradizionalista un tipo di nomignolo del genere, ma sono obbligatori.
Anche i nonni devono adattarsi: sono di fatto abolite le auto che ne sono prive. “Devi installarli subito o ti multiamo”, ti dicono. E molti cadono dal proverbiale ‘pero’.
È questo il messaggio che, negli ultimi mesi, sta succedendo a molti, tra automobilisti e perfino addetti ai lavori, in riferimento agli nuovi innesti in auto.
Di che cosa stiamo parlando? Si tratta di dispositivi che, tra le altre cose, sono anche accomunati da un acronimo ormai divenuto piuttosto noto.
Se non ce li hai a bordo ti strappo la patente
Si sta parlando degli ADAS. Un acronimo che molti non conoscono nemmeno, eppure ormai diventato sinonimo di obbligo e di nuove regole da rispettare. Ma di che cosa si tratta esattamente? Gli ADAS sono i sistemi avanzati di assistenza alla guida (Advanced Driver Assistance Systems), ossia quelle tecnologie pensate per aumentare la sicurezza su strada, ridurre gli incidenti e supportare il conducente in situazioni critiche.
Da luglio 2024, infatti, in tutta l’Unione Europea è scattato l’obbligo per le nuove immatricolazioni: tutte le auto devono essere dotate di determinati pacchetti di sicurezza elettronica, che vanno dal mantenimento della corsia al riconoscimento della stanchezza, fino alla frenata automatica di emergenza. Per molti automobilisti italiani la novità è stata una vera e propria doccia fredda, perché non tutti erano informati della portata del cambiamento.

Siamo tutti obbligati, l’Europa ci guarda
Il rischio? Multe record. In caso di mancata conformità, le sanzioni possono essere molto pesanti, arrivando a diverse centinaia di euro. Inoltre, un’auto non adeguata potrebbe avere problemi non solo in termini di circolazione, ma anche di revisione e copertura assicurativa. Insomma, ignorare gli ADAS non è più possibile: chi non si adegua paga.
Il paradosso è che ancora oggi molti automobilisti non sanno riconoscere un ADAS né hanno la minima idea di come funzioni. Alcuni sistemi, come il limitatore di velocità intelligente, sembrano semplici, ma implicano un’interazione costante tra software e conducente. Altri, come il rilevatore di stanchezza, possono sembrare superflui, ma in realtà hanno già salvato numerose vite sulle strade europee. Le officine e i concessionari, da parte loro, si stanno attrezzando per informare i clienti, ma la sensazione generale è quella di un obbligo calato dall’alto, senza una campagna di sensibilizzazione sufficiente. Molti automobilisti, specialmente quelli che acquistano auto usate, non sanno se il proprio veicolo sia dotato o meno dei sistemi richiesti, e questo genera confusione e timore di incorrere in sanzioni.