ADDIO ALL’AUTO PIU’ AMATA: gli italiani in lutto, non verrà mai più prodotta I Tutti i ‘tirchi’ d’Italia sono fregati: tutti i loro risparmi in fumo
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Addio all’auto più amata dagli italiani, almeno da quelli ‘tirchi’ o, se vogliamo, parsimoniosi. Non verrà mai più prodotta. La notizia è sconvolgente: ed è quasi come un lutto per chi l’ha desiderata a lungo.
Sì, esatto: tutti i ‘tirchi’ d’Italia sono fregati: tutti i loro risparmi sono fregati. Andranno in fumo, perché è davvero finita, ora.
Se volete comprare, dovete prendere altro: e inevitabilmente pagare di più. Un concetto che fa male al portafogli e all’umore dei cittadini.
D’altra parte, la faccenda è ben nota e chiara. Comprare un’auto, al giorno d’oggi, è senza dubbio una delle spese più ingenti che una famiglia o un singolo cittadino possa affrontare.
Tra rincari generalizzati, inflazione, aumento dei costi e la spinta verso nuove tecnologie legate all’elettrico e all’ibrido, i listini delle case automobilistiche hanno raggiunto livelli che fino a pochi anni fa sarebbero sembrati impensabili.
Non è raro che un modello di segmento medio si avvicini o superi i 30 mila euro, con cifre che per alcune categorie crescono ancora di più.
Addio alla low cost più amata
Proprio per questo, quando compaiono delle offerte convenienti, soprattutto tra i modelli definiti “low cost”, la corsa è inevitabile. Queste auto, generalmente più essenziali dal punto di vista delle dotazioni e dei materiali, rappresentano un compromesso tra qualità e prezzo, permettendo a molti di poter rinnovare il proprio parco auto senza svenarsi. I marchi che propongono questo tipo di soluzioni puntano molto sulla funzionalità, sull’affidabilità di base e su una gamma di optional ridotta al minimo, così da mantenere il prezzo accessibile.
Il successo delle cosiddette auto low cost è legato anche al momento storico che stiamo vivendo. Molti automobilisti preferiscono puntare su un mezzo nuovo, anche se privo di optional sofisticati, piuttosto che rischiare sull’usato, dove il mercato si è anch’esso gonfiato e non sempre garantisce trasparenza e convenienza.

Ma adesso è finita
Naturalmente, le offerte non durano a lungo: i fondi disponibili per gli incentivi tendono ad esaurirsi rapidamente e la disponibilità di veicoli è spesso limitata. Questo genera una vera e propria corsa, con cittadini pronti a prenotare il prima possibile pur di non perdere l’occasione. E non è tutto.
Arrivano anche delle vere docce fredde, come nel caso della BYD, che dopo una crescita in Italia impetuosa, sembra decisa a uscire dal mercato italiano. Cosa c’è di vero? E perché gli italiani temono? Perché costano molto di meno rispetto alla maggior parte delle auto concorrenti. Eppure l mercato cambia, e magari la azienda di Shenzhen potrebbe cambiare strategia.