“Compri l’auto usata? E io ti tasso: vediamo se ti passa”: Salvini durissimo, approvata la prima IMPOSTA AUTO di seconda mano I Cifra da ictus, paghi meno se la prendi nuova di zecca

moto vendita - pexels- automotore

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“Compri l’auto usata? E allora io ti tasso: vediamo se ti passa la voglia di farlo”: sembra assurdo, ma è così che stanno ragionando. Alcuni dicono che Salvini sia furioso, e che intenda andarci giù durissimo sul tema. In che modo?

Ecco, è presto detto: si sta parlando da tanto di imposta sulle auto di seconda mano. Una vera e propria tassa extra da pagare in questo caso.

Compri usato anziché nuovo di fabbrica? E allora dammi i soldi delle tasse: e sarebbe una cifra da ictus. Quasi quasi, ecco, paghi meno se la prendi nuova di zecca.

Il mercato delle auto usate in Italia non è mai stato così fiorente. Complice la crisi economica, l’aumento del costo della vita e i prezzi sempre più elevati delle vetture nuove di fabbrica, sempre più italiani scelgono di puntare sull’usato.

È una soluzione che, almeno in apparenza, permette di risparmiare, ma che al tempo stesso sta mettendo in seria difficoltà le case produttrici e i concessionari ufficiali.

Addio auto nuove: tutti comprano le usate

Le vendite di auto nuove rallentano, mentre quelle di seconda mano crescono in modo esponenziale. E questo preoccupa i produttori ovviamente. Di fronte a questo scenario, anche il governo ha iniziato a riflettere su come regolamentare il settore, con l’ipotesi di introdurre nuove forme di tassazione legate all’acquisto di auto usate.

L’obiettivo dichiarato sarebbe duplice: da un lato, garantire maggiori entrate fiscali per le casse dello Stato; dall’altro, incentivare l’acquisto di veicoli nuovi, spesso più sicuri, meno inquinanti e dotati di tecnologie avanzate per la riduzione delle emissioni.
Ma cosa si paga oggi quando si decide di comprare un’auto usata?

Tassa-del-bollo-auto-Canva-automotore
Tassa- auto- Canva- automotore

Ecco la tassa che paghi se compri usato

Innanzitutto, bisogna considerare l’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), che varia in base ai kilowatt del veicolo e alla provincia di residenza. A questa si aggiungono i costi di passaggio di proprietà, che comprendono bolli e diritti vari da versare al PRA e alla Motorizzazione. Non va dimenticato, poi, il bollo auto, che resta a carico del nuovo proprietario, indipendentemente dal fatto che il mezzo sia nuovo o usato.

Altri costi indiretti riguardano la manutenzione. Un’auto usata può sembrare più conveniente al momento dell’acquisto, ma può richiedere spese importanti per tagliandi, sostituzione di pezzi usurati o riparazioni impreviste. Inoltre, dal punto di vista assicurativo, il premio può essere più alto se il veicolo appartiene a una categoria più vecchia o meno sicura. Il possibile intervento del governo con una nuova tassazione sull’usato solleva inevitabilmente dibattiti. Molti temono che penalizzare chi sceglie una macchina di seconda mano significhi colpire soprattutto le famiglie con redditi medio-bassi, che non possono permettersi un’auto nuova. Dall’altro lato, c’è chi sostiene che misure di questo tipo potrebbero accelerare il ricambio del parco auto italiano, notoriamente tra i più vecchi d’Europa, con benefici in termini di sicurezza stradale e ambiente.