Truffa del Clacson: ECATOMBE a Settembre, automobilisti ridotti alla miseria dopo una sola ‘bussata’ I Ti ritrovi senza neanche le mutande da un’ora all’altra
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Truffa del Clacson: una vera ecatombe a Settembre, per gli italiani. E sta continuando a succedere. automobilisti ridotti alla miseria dopo una sola ‘bussata’. Ti ritrovi senza neanche le mutande da un’ora all’altra: e non te ne rendi neppure conto.
La cosiddetta “truffa del clacson” ha ingannato centinaia di automobilisti nelle ultime settimane, trasformando un gesto quotidiano — un semplice colpo di clacson — in una strategia per mettere a segno raggiri e furti.
Dietro al rumore improvviso, infatti, spesso si nasconde un piano ben orchestrato: approccio, distrazione, confusione e, infine, il danno per la vittima.
Il meccanismo è sempre lo stesso: il malintenzionato suona ripetutamente o in modo insistente il clacson per attirare l’attenzione del conducente.
Può farlo dall’interno di un’auto ferma o aggirarsi nelle vicinanze a piedi. Quando la vittima, infastidita o preoccupata, abbassa il finestrino o scende dal veicolo per verificare l’origine del disturbo, il truffatore coglie l’attimo.
Ecco cosa ti fanno, e come: e cosa rischi
Le conseguenze variano: c’è chi viene distratto mentre gli viene sottratto un oggetto dal cruscotto, chi subisce una rapina lampo, chi viene convinto a spostare l’auto e poi raggirato con finte richieste di risarcimento per danni inesistenti. In alcuni casi la tattica si complica con la complicità di più persone: uno suona e crea il pretesto; un altro approfitta dell’apertura del finestrino o della porta per infilare la mano, distraendo chi guida, o per applicare adesivi o sostanze che danneggiano il veicolo.
Altre versioni prevedono la simulazione di un incidente: un complice urla che la macchina ha urtato qualcosa, obbligando il conducente a scendere per constatare; intanto, un terzo soggetto ruba portafogli o borsa lasciati incustoditi.

Perdi tutto a causa di una clacsonata
Le vittime spesso raccontano sensazioni di sbigottimento e sorpresa: in pochi secondi si passa dalla calma al panico, e il tempo di reazione può non bastare. Per questo le forze dell’ordine raccomandano prudenza: non aprire il finestrino né scendere dall’auto se non in un luogo sicuro; preferire di accostare in un’area illuminata e affollata o dirigersi verso una stazione di servizio; annotare targa, descrizione degli individui e chiedere aiuto immediatamente.
Chi subisce il raggiro deve denunciare subito l’accaduto alla polizia o ai carabinieri e rivolgersi alla propria compagnia assicurativa. Se possibile, fornire immagini o filmati (dashcam, smartphone di testimoni) accelera le indagini. È inoltre utile segnalare l’episodio al Comune o alla polizia locale per tracciare la frequenza degli episodi e potenziare i controlli nelle aree più colpite.