“Ho accostato un attimo per mettere il GPS”: ufficiale, non puoi farlo, MULTA sanguinaria da Settembre se ti fermi anche per 2 minuti
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“Ho accostato un attimo per mettere il GPS”: ora è ufficiale, non puoi farlo, ti arriva una multa sanguinaria da Settembre. Da ora in poi, se ti fermi anche per 2 minuti, e anche se hai delle buone ragioni per farlo, ti bastonano.
Lasciare l’auto in sosta, anche solo per pochi minuti, può trasformarsi in un vero dramma per le tasche se lo si fa in un luogo non consentito.
Molti automobilisti sottovalutano il rischio, pensando che fermarsi “giusto un attimo” non comporti conseguenze. Ma si sbagliano di grosso.
La realtà, però, è molto diversa: il Codice della Strada è chiaro e le multe per soste vietate possono essere salatissime, oltre a prevedere sanzioni accessorie come punti decurtati dalla patente o addirittura la rimozione del veicolo.
La tentazione di arrestare l’auto anche in zone proibite può nascere da necessità improvvise. Può capitare, ad esempio, di dover rispondere a un’emergenza telefonica. Ma non solo.
Il GPS ti costa una mega-sanzione da oggi in poi
Può succedere di cercare di capire la strada da seguire attivando il GPS o, semplicemente, di fermarsi un attimo per non guidare distratti. Tutte motivazioni comprensibili, che hanno come obiettivo la sicurezza. Eppure non bastano a giustificare una sosta irregolare in aree protette.
Un caso emblematico riguarda i parcheggi riservati ai disabili. Questi stalli, contrassegnati dal simbolo della carrozzina su fondo blu, sono destinati esclusivamente a chi possiede regolare contrassegno rilasciato dal Comune. Occuparli senza diritto, anche solo per pochi minuti, non è mai ammesso.

Ecco perché ti svuotano il portafogli con la super-multa
Non importa se si tratta di una rapida sosta per comprare un pacchetto di sigarette, accendere il navigatore o scaricare un passeggero: la violazione è grave e le multe sono particolarmente pesanti. In molti casi, oltre alla sanzione pecuniaria, si rischia anche la rimozione forzata dell’auto.
E non si tratta solo di una questione economica. Fermarsi in un parcheggio per disabili significa privare chi ha reali difficoltà motorie di uno spazio fondamentale per accedere a servizi, negozi o abitazioni. È quindi un comportamento che non solo viola la legge, ma lede anche i diritti delle persone più fragili. Oltre agli stalli per disabili, ci sono altre aree in cui la sosta è severamente vietata: corsie riservate ai mezzi pubblici, spazi davanti a passi carrabili, aree di carico e scarico merci o persino zone di intersezione stradale. In tutti questi casi, la scusa del “solo due minuti” non regge e può costare cara.