“Mi dispiace, lei non può guidare se ha questa patologia” | Malato e pure multato: così impara a farlo di nuovo

“Mi dispiace, lei non può guidare se ha questa patologia” | Malato e pure multato: così impara a farlo di nuovo

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“Mi dispiace, lei non può guidare se ha questa patologia”: oltre al danno, la beffa. Sì, è malato e pure multato: così impara a farlo di nuovo. Ma, nella complessità di un caso limite, che sembra surreale e non lo è, si nasconde un fulcro normativo.

Guidare non è mai un atto banale: si tratta di una responsabilità enorme, che richiede concentrazione, lucidità e soprattutto condizioni psicofisiche ottimali.

Mettersi al volante significa non solo gestire il proprio veicolo, ma anche avere cura della sicurezza di chi viaggia con noi e di tutte le persone che condividono la strada.

Proprio per questo, lo Stato e le autorità sanitarie pongono grande attenzione ai controlli sulla salute dei conducenti. Per ottenere la patente, ma anche per rinnovarla, è obbligatorio sottoporsi a visite mediche che attestino l’idoneità psicofisica.

Queste verifiche comprendono test della vista, dell’udito, valutazioni neurologiche e, in alcuni casi, persino esami più approfonditi se si sospettano patologie che potrebbero compromettere la capacità di guidare. E non è tutto.

Ecco cosa ti succede se sei malato e guidi: mega multa

Oggi scattano degli ulteriori e più rigidi controlli. La ragione è chiara: anche un piccolo deficit di attenzione, un calo della vista, una patologia cardiaca o problemi altro tipo possono trasformarsi in fattori di rischio altissimi. A questo si aggiunge il tema delle malattie croniche, spesso silenziose, che emergono nel tempo e che possono avere un impatto sulla prontezza dei riflessi o sulla resistenza allo stress.

Senza considerare, poi, quanto accade ad alcune categorie di conducenti, come gli autisti di mezzi pubblici o di veicoli pesanti, le visite sono ancora più rigorose e frequenti. Questo perché un loro errore potrebbe avere conseguenze devastanti non solo per loro stessi, ma per decine di persone. Ma un conto è la prevenzione, un altro è la sanzione.

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Malato e sanzionato, è tutto vero

Negli ultimi tempi sono emersi numerosi casi in cui le autorità hanno riscontrato patologie non dichiarate durante i controlli o episodi  controversi che hanno fatto riflettere sulla necessità di essere onesti e trasparenti riguardo al proprio stato di salute.

Uno di questi è capitato nel a un 63 che si trovava in vacanza nel territorio pontino, nel sud della regione Lazio: cosa è successo? Ha guidato per ben 15 chilometri con l’infarto in corso. Pazzesco: un rischio tanto enorme che, 5 minuti dopo l’arrivo in pronto soccorso ha avuto un arresto cardiaco. In seguito è stato salvato: ma avendo accusato un forte dolore al petto prima di mettersi al volante e avendolo fatto lo stesso, si è beccato la sanzione per guida pericolosa.