“Lo stavo portando come souvenir” | Auto, da oggi non puoi circolare con questo oggetto: è diventato reato

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“Lo stavo portando come souvenir”: una affermazione come un’altra, forse un tentativo per ‘cavarsela’. Ma non funziona. Non più. Adesso ai controlli in strada non ti fanno più circolare: se ti beccano a farlo, sei nei guai.

Che cosa? Da oggi non puoi circolare in auto con questo oggetto: è diventato reato. E per qualcuno, o anche più di qualcuno, scatta un proverbiale ‘finalmente’.

Negli ultimi anni, del resto, i controlli su strada da parte delle forze dell’ordine sono diventati sempre più serrati, mirati e capillari.

I posti di blocco non rappresentano più soltanto un punto di verifica generico, ma veri e propri momenti di monitoraggio approfondito, dove nulla viene lasciato al caso.

Gli agenti, grazie anche all’ausilio di nuove tecnologie, sono in grado di controllare in pochissimo tempo una vasta gamma di aspetti: dalla regolarità dei documenti di guida e di circolazione, alla revisione e all’assicurazione del veicolo.

Adesso non sfuggi più al controllo: sei nei guai

Con dispositivi elettronici collegati a banche dati nazionali, basta una targa per sapere immediatamente se un’auto è in regola o meno. Ma non ci si ferma qui. Durante i posti di blocco vengono sempre più spesso effettuati controlli relativi al rispetto dei limiti di velocità, al possesso della cintura di sicurezza, all’uso corretto del cellulare e, nei casi più delicati, anche ai livelli di alcol o di sostanze stupefacenti nell’organismo del conducente.

L’alcoltest e i kit per il rilevamento rapido sono ormai strumenti comuni, utilizzati con frequenza. L’obiettivo è duplice: da una parte garantire la sicurezza stradale, riducendo i rischi di incidenti causati da comportamenti scorretti o irresponsabili; dall’altra combattere fenomeni di illegalità diffusi come la guida senza assicurazione, i veicoli non revisionati o addirittura rubati. E non solo.

controllo posto di blocco - automotore
controllo posto di blocco – automotore

Ecco il nuovo controllo: altro che souvenir

Controllano così minuziosamente ogni aspetto che perfino i ‘souvenir’, o presunti tali, finiscono per diventare un motivo di multa. Molti automobilisti vedono i posti di blocco come una seccatura,  una perdita di tempo, o un pericolo: ma nessuno che rispetta la legge finisce nei guai. Anche se fosse per un semplice souvenir come qualcuno oserebbe ribattezzare dei coltelli.

Come capitato ad esempio a Gallipoli, dove in vacanza con due coltelli in auto, un giovane di Como è finito nei guai, denunciato dopo un controllo della polizia. La presenza di armi o comunque di oggetti pericolosi, tendenzialmente identificabili come strumenti potenzialmente in grado di mettere a rischio l’incolumità altrui e la sicurezza, sono vietati a bordo.