“Ma è la macchina di mio padre” “Ci segua in caserma…” | Da oggi non la puoi più guidare: ti serve il deleghino

controllo posto di blocco - automotore

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“Ma è la macchina di mio padre”: pazzesco, adesso rischi anche questo. Cosa? “Ci segua in caserma…”. Esatto: da oggi non la puoi più guidare: ti serve il deleghino. Andiamo a vedere di che cosa si tratta esattamente.

Al posto di blocco, i guidatori sanno bene di dover affrontare una serie di controlli standard, previsti dal Codice della Strada e dalle normative vigenti.

Si parte dall’obbligo di fermarsi immediatamente al segnale delle forze dell’ordine e di presentare i documenti richiesti: patente di guida, carta di circolazione e assicurazione.

Ma non finisce qui. Negli ultimi anni, infatti, i controlli si sono intensificati e riguardano anche aspetti più specifici, come i legami tra guidatore e intestatario dell’auto.

Questo accade perché in molti casi si cerca di eludere regole fiscali o assicurative, intestando un veicolo a una persona diversa da chi lo utilizza realmente. E non solo.

Attenzione, ora serve il deleghino

Una pratica non rara, ad esempio, è quella di intestare l’auto a un parente o conoscente per pagare meno di assicurazione, o per aggirare alcune limitazioni. Tuttavia, durante un posto di blocco, gli agenti possono verificare se chi è alla guida abbia effettivamente titolo per utilizzare quel veicolo. In caso di dubbi, possono essere richieste spiegazioni sul rapporto tra conducente e proprietario: se si tratta di un’auto aziendale, di un noleggio, di un prestito occasionale o, peggio, di un veicolo che non dovrebbe trovarsi nelle mani del guidatore. Nei casi più gravi, si rischia di incorrere in sanzioni severe, fino al sequestro del mezzo, qualora emergano irregolarità.

Il controllo dei legami tra guidatore e intestatario è anche un modo per contrastare il fenomeno delle intestazioni fittizie, spesso utilizzate per occultare patrimoni o eludere pignoramenti. Le forze dell’ordine, tramite le banche dati elettroniche, hanno strumenti sempre più rapidi per risalire alla reale titolarità del veicolo e verificare eventuali incongruenze.

Posto-di-blocco- automotore
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Ecco il motivo del deleghino

In verità vi è anche un motivo molto più chiaro e semplice: come tutti sanno, in effetti, tra parenti stretti vi è la possibilità di scambiarsi le auto, ovvero sia un parente può guidare l’auto di un proprio congiunto, senza dover motivare questo alle autorità.

Se però non ci fossero ragioni di sangue, e si guidasse quel mezzo per più di 30 giorni, allora diventa necessario registrare il nome del nuovo conducente alla Motorizzazione Civile compilando il famoso modulo TT2119 e dando una dichiarazione firmata dal proprietario dell’auto. Insomma, il deleghino è questo: pena multe corpose.